Simone Buda, miglior dilettante italiano del 2024, a caccia di un contratto da pro’: “Stiamo parlando con più team, ma in questo momento non c’è nulla di concreto”

Se c’è qualcuno che può raccontare le contraddizioni che vive il ciclismo attuale (e le difficoltà del movimento italiano) questi è Simone Buda. Dopo aver vissuto un buon 2023, il portacolori della Solme-Olmo ha alzato ulteriormente l’asticella in questa stagione e si è affermato quale miglior dilettante italiano, conquistando la classifica annuale Élite/Under-23 grazie a cinque successi, altrettanti secondi posti e un totale di 30 top-10. Il paradosso, però, è che, nonostante gli ottimi risultati, nessuna squadra si è al momento fatta avanti per fargli fare il salto tra i professionisti, e il probabile motivo risiede nella sua età: il veloce corridore romagnolo ha infatti 25 anni, evidentemente troppi per quella che è l’attuale tendenza del ciclismo, che va a ricercare talenti sempre più giovani.

Buda ha parlato della sua situazione durante l’ultima puntata di Radiocorsa: “C’è soddisfazione, perché alla fine non è un risultato facile da ottenere – ha commentato il classe 1999 riguardo al successo nella classifica Élite/Under-23 – Perché oltre ai risultati singoli premia anche la costanza che c’è stata in tutta la stagione, quindi è molto bello vincere questa classifica. Però è un peccato, perché alla fine stiamo facendo fatica a trovare squadra per il prossimo anno, stiamo parlando con più team, però in questo momento non c’è nulla di concreto sul tavolo. Penso che sia un peccato, perché quando arrivi a un certo livello e riesci a ottenere questi risultati, poi, come giusto che sia, fai dei sogni, ma noi stiamo facendo tanta fatica a trovare una squadra”.

“Io il ranking italiano l’ho già vinto tanti anni fa, e a quel ragazzo che vinceva questa classifica spettava un po’ sognare, credere che se arrivava a questi risultati riusciva a passare professionista – ha proseguito il corridore della Solme-Olmo – E oggi, in questo momento, sono più che altro deluso perché stiamo facendo molta fatica. Non ho niente da recriminarmi, perché comunque il nostro l’abbiamo fatto, siamo riusciti a ottenere tutto quello che ci veniva chiesto e ci eravamo prefissati. Perché comunque anche l’anno scorso era stata una bellissima stagione, in cui ci era stato chiesto di migliorare alcune cose, e queste cose siamo riuscite a migliorarle, anche grazie al mio preparatore. Con la squadra, con tutti i ragazzi, ci siamo messi veramente d’impegno per essere performanti e presenti tutte le domeniche e ci siamo riusciti, quindi penso che abbiamo fatto un bellissimo lavoro. Devo solo ringraziare loro e vedremo cosa ci riserverà il futuro“.

Una situazione, la sua, che stanno vivendo anche altri corridori: “Sicuramente, per chi vuole sognare il mondo del professionismo, è difficile, perché in tanti sport chi arriva a essere il numero uno non fa fatica a passare, mentre noi stiamo facendo fatica. Tanti ragazzi, tanti miei compagni di squadra e tanti avversari si tengono aggiornati sulla mia situazione e tante volte mi chiedono ‘Se tu in questo momento sei costretto a smettere, io cosa devo fare?’. Purtroppo magari la mia situazione può essere solo un momento no del ciclismo. Non so neanche cosa rispondergli se non ‘Continuate a fare il meglio che potete e si vedrà'”.

A commentare le difficoltà di Buda nel trovare una squadra c’è anche il presidente del suo attuale team, Gian Pietro Forcolin: “Dobbiamo cercare di trovare qualche opportunità all’estero, anche perché in Italia non c’è questo tipo di disponibilità. È vero che abbiamo provato a destra e a manca e in questo momento non è che abbiamo dei riscontri molto positivi, anzi. Più il tempo passa, più è difficile trovare una collocazione per Simone“.

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